4.1 – TIPI DI COLATA
Le leghe di rame hanno l’enorme vantaggio del poter essere immediatamente utilizzate dopo la colata, in particolare quando sono richieste resistenza a sforzi di trazione e/o compressione, resistenza all’usura da contatto (cuscinetti, bronzine, ingranaggi), lavorabilità a freddo, conducibilità termica e/o elettrica, aspetto estetico e resistenza alla corrosione (bronzi artistici, corpi di valvole, componenti vari per l’industria chimica). La grande versatilità del processo di produzione, permette di utilizzare diverse tecniche e svariati materiali per ottenere, nel prodotto metallico finale, le caratteristiche desiderate. Di seguito un elenco delle tecniche più diffuse:
4.2 – CLASSIFICAZIONE E PROBLEMI DELLE LEGHE DI RAME RELATIVAMENTE AL PROCESSO DI COLATA
Il rame puro è un metallo estremamente difficile da colare poiché ha una forte tendenza, durante il raffreddamento, a creare cricche in superficie e cavità interne dando origine ad un prodotto finale molto poroso. Il processo di colata relativo, può tuttavia essere migliorato con l’addizione di piccole quantità di elementi quali berillio, silicio, nichel, stagno, zinco, argento e fosforo, la cui influenza è riassunta in tabella 1.
Per quanto riguarda le leghe di rame, occorre farne una classificazione relativamente al comportamento in raffreddamento in quanto, a differenza del metallo puro, esse solidificano in un intervallo di temperatura più o meno ampio. In generale l’intervallo di solidificazione si definisce come l’intervallo di temperature compreso tra l’intersezione della composizione tra solidus e liquidus del diagramma di stato equivalente. Definendo come “liquidus” la temperatura alla quale il metallo inizia a solidificare e come “solidus” quella a cui il metallo è completamente solido, osservando i diagrammi di stato si individua agevolmente l’intervallo di solidificazione di ogni lega.
In base a tale comportamento, le leghe di rame possono suddividersi in tre gruppi:
Le leghe del gruppo 1 e 2 sono in genere colate “direzionalmente” grazie a canali di apporto ausiliari atti a migliorare il riempimento dello stampo in zone critiche come variazioni di sezione, angoli o forme particolari. Occorre prestare molta attenzione al possibile passaggio di idrogeno gassoso in soluzione durante la permanenza ad alta temperatura della lega e durante la colata oltre che all’eventuale evaporazione di alliganti eventualmente da reintrodurre nel materiale prima della solidificazione.
Per le leghe del gruppo 3, la fusione deve essere fatta velocemente ed in atmosfera leggermente ossidante. A causa del grande intervallo di solidificazione, il raffreddamento rapido o la creazione di un gradiente termico elevato sono risultati metodi molto più efficaci rispetto all’uso dei soli alimentatore a materozza, pertanto vengono sfruttati in accoppiamento lavorando ad una temperatura di colata più bassa in grado di consentire un riempimento dello stampo omogeneo cioè privo di zone a solidificazione mancante. In questo caso prima di iniziare la colata si esegue il processo di “scorificazione” per aggiunta di disossidante al fosforo (generalmente lega Cu 85%-P15%) da dosare con cura al fine di rimuovere l’ossigeno pur lasciandone una minima quantità necessaria ad aumentare la fluidità del metallo durante il processo. Per evitare le porosità interne o, in caso di lavorazione meccaniche, fenomeni di dispersione superficiale, nella lega finale il tenore di fosforo residuo deve essere compreso tra lo 0.01% e lo 0.02%. Nel caso in cui si lavori con leghe Cu-Zn, quando si controlla la temperatura prima della colata, in aggiunta alla lega rame-fosforo, si deve prevedere un’aggiunta anche di zinco puro necessario a rimpiazzare quello che evapora durante la fusione ed il mantenimento a temperatura (in una fonderia ben funzionante, ogni stampo, dovrebbe prevedere un controllo della temperatura di colata controllata tramite pirometro ad immersione). Un’ulteriore parametro da tenere presente è la temperatura dello stampo in cui colare la lega.
4.3 – FORNI
I forni utilizzati per la colata delle leghe di rame sono in genere di quattro tipi:
4.4 – COLATA IN SABBIA
La colata in sabbia è la tecnica più diffusa grazie all’enorme versatilità del processo direttamente legata alla possibilità di produrre pezzi di qualità con una grandissima varietà di forme e/o dimensioni. Si classifica in base al tipo di sabbia utilizzato:
Per pezzi di dimensioni medio-piccole la colata si realizza con i primi due metodi: il modello del pezzo da realizzare viene completamente ricoperto e la sabbia compattata meccanicamente o chimicamente con i leganti (figura 6). Gli stampi sono in genere “bivalvici”, in modo da poter rimuovere facilmente il modello, che avrà creato la cavità della forma voluta quando si andranno a riassemblare le due parti.
In alcuni casi è utile l’uso di “controspoglie”, ossia nastri sottili che, posti sulle superfici perpendicolari alla linea di divisione dello stampo bivalve ne facilitano l’apertura. Tale accorgimento risulta particolarmente adatto in presenza di pezzi di materiale diverso destinato ad essere rimosso a colata avvenuta detti “anime” atte a creare cavità all’interno dell’oggetto finale. La taglia dello stampo deve essere sempre leggermente superiore a quella del pezzo voluto in modo che non si verifichino problemi durante la contrazione del metallo in raffreddamento, inoltre si deve tenere conto dell’eventualità di inserire canali di immissione del fuso aggiuntivi, alimentatori, attacchi di colata, materozze per rendere più omogeneo il flusso di metallo nello stampo. Le tolleranze sulle misure sono a priori calcolate dal modellista in base a parametri derivanti dalla propria esperienza ed a considerazioni sulla lega da colare. La scelta del tipo di modello e del materiale con cui costruirlo sono funzione di diversi fattori quali, il tipo di colata, il numero di pezzi da produrre, la tolleranza desiderata ed il costo. I materiali di costruzione dei modelli comunemente utilizzati sono il legno, il metallo od i polimeri plastici. Il legno è sicuramente il più economico e facile da modellare, ma possiede scarse caratteristiche meccaniche, per contro il metallo è più costoso ma duraturo proprio grazie alle caratteristiche meccaniche nettamente migliori; i polimeri plastici sono di più recente sviluppo e rappresentano un ottimo compromesso tra costo e qualità (figura 7).
Al fine di ottimizzare la progettazione dello stampo, si rivelano molto utili software di simulazione di colata in grado di riprodurre le condizioni di lavoro permettendone una valutazione più approfondita.
Nella preparazione dello stampo occorre prestare molta attenzione all’uniformità della sabbia ed alla distribuzione del legante se presente: se in alcuni punti il materiale è troppo secco, troppo umido o esiste un eccesso o difetto di legante, la finitura superficiale risulta peggiorata.